Un weekend a Maranza (Gitschberg Jochtal)
martedì, aprile 30, 2019
Chi mi conosce sa che non sono famosa per i colpi di fortuna…
Avete presente la legge di Murphy? Quella per cui se qualcosa può andare storto, andrà storto di sicuro?
Quella secondo cui, mentre siete in auto, la vostra canzone preferita viene trasmessa alla radio proprio un attimo prima di entrare in galleria? Quella per cui vostro figlio guarda caso si ammala proprio il giorno prima di partire per le vacanze? Quella per cui l’auto decide di non partire, proprio quando l’hai appena caricata di bagagli per partire per le ferie?
Ecco, io sono la personificazione della legge di Murphy. la prova vivente che Murphy avesse ragione.
Proprio per questo, quando alcuni mesi fa mi è arrivata una mail, che osava contraddire l’eminenza di Murphy nella mia vita, io ovviamente l’ho ignorata e lasciata là a pascere, con la tentazione di segnalarla come spam.
La suddetta mail diceva: Con la presente per comunicarLe la Sua vincita al concorso promosso da Gitschberg Jochtal AG denominato “Win your holiday”
In sintesi, la mail mi comunicava di aver vinto un soggiorno 3 giorni/2 notti presso un hotel 4 stelle Superior, compreso skipass.
La mia prima istintiva reazione: Seeeeeeee come no, oggi ho vinto un soggiorno, proprio come ieri risultavo erede di un miliardario filantropo che mi lasciava non so quanti milioni di sterline…
E l’ho deliberatamente ignorata per qualche settimana.
Un po’ di tempo dopo, arriva una seconda mail che mi avverte di inviare i documenti di consenso per la privacy entro la scadenza, altrimenti il mio premio sarebbe stato assegnato al secondo classificato dopo di me.
Là per là faccio per cestinare anche questa, ma la persistenza della comunicazione mi fa effettivamente sorgere un dubbio, per cui vado a cercare nella cronologia della mia casella di posta elettronica: effettivamente avevo partecipato ad un concorso per una vacanza in Alto Adige.
O cavolo….ho vinto davvero 😮
Beh, una vacanza in Alto Adige non si può neanche mettere in discussione, quindi va accettata obbligatoriamente 😍
La vincita del soggiorno in questione era per due persone, ma noi siamo in tre (+ il cane), dunque prima di accettare abbiamo dovuto chiedere se fosse convertibile per 3+1, ovviamente dietro pagamento di una differenza di prezzo.
Fatta qualche telefonata, abbiamo convenuto che fosse fattibile.
Torniamo a noi...
Dalla presenza dello skipass nel pacchetto, era facile capire che non potevamo aspettare giugno per partire, ma abbiamo deciso comunque di aspettare la primavera, mantenendoci entro i limiti temporali dello skipass, ovvero entro le feste di Pasqua, data di chiusura delle piste da sci.
Nessuno di noi scia in verità, ma a breve capirete perchè non abbiamo voluto rinunciare allo skipass.
Il nostro hotel si trova a Maranza, che è frazione di Rio Pusteria.
Ci troviamo proprio all’imbocco della Val Pusteria, a circa 1400 metri s.l.m.
Dall’autostrada A22 siamo usciti a Bressanone (BZ), in direzione Rio Pusteria e poi verso Maranza, che è raggiungibile in auto tramite una strada semplicemente stupenda, piuttosto ripida e panoramica (mio marito, ciclista scalatore, ha immediatamente deciso che la prossima volta porterà la sua bici da corsa), oppure semplicemente in funivia dal centro di Rio Pusteria.
Si ha la sensazione di vedere un panorama a 360°, le Dolomiti -non a caso patrimonio dell’Unesco ormai da un decennio- appaiono allo sguardo come una cornice inestimabile.
La mail diceva che il concorso era promosso da Gitschberg Jochtal ed infatti questo è il nome del consorzio sciistico in questa zona.
Nel dettaglio, Gitschberg è il nome della montagna che si trova qui a Maranza (in italiano Monte Guzzo, in tedesco l’effetto è molto più suggestivo). In inverno (ma anche parte della primavera, cioè quando ci sono stata io), il Gitschberg offre la possibilità agli amanti degli sport invernali di dare ampio sfogo alla passione per la neve (sci, slittino, snowboard che sia), ma nella bella stagione il Gitschberg è per tutti. Passeggiate all’ombra degli abeti, escursionismo a tutti i livelli, trekking a 360° e mille occasioni di fare sport, soprattutto all'aria aperta.
Verso la vetta del Gitschberg...
Come spiegavo poco sopra, nessuno in famiglia è pratico di sport invernali, ma abbiamo deciso di usufruire del buono vacanza nel periodo dello skipass per più di una ragione: anzitutto un giro in cabinovia, fino in vetta, vale la pena mille volte e il panorama è impagabile lungo sin dal tragitto di salita/discesa.
Mi preme sottolineare che il mio cane è stato il benvenuto in cabinovia, non solo perché ammesso in cabina, ma perché ha viaggiato assolutamente gratis. La cabinovia prevede due fermate, ma l’addetto alla reception a valle ci ha consigliato di arrivare fino in cima...e quanto aveva ragione.
Se il panorama ci pareva bello già durante il viaggio, se l’intensa macchia verde scuro degli abeti, i boschi sottostanti ed i sentieri per il trekking e lo sci di fondo apparivano già incredibilmente attraenti ai nostri occhi, non si può immaginare quello che si vede una volta arrivati in cima, a circa 2500 metri,
Avete presente l’espressione vista mozzafiato? Beh, qui non è un modo di dire, semplicemente ti manca l’aria, ti gira la testa.
Tutto intorno è un’esplosione di monti, il cielo è di un azzurro che non si immagina e nonostante la primavera, si sente ancora freddo e la neve è ancora molta, tanto da rendere abbagliante il panorama.
Le piste sono subito fuori la cabinovia e a prima vista non c'è altro, ma invece si può imboccare il sentiero percorribile a piedi a una cinquantina di metri di distanza, passando subito a sinistra, accanto al suggestivo rifugio.
La strada è in salita, ma non troppo ripida ed è effettivamente molto panoramica, perché dall’alto la vista, se possibile, diventa ancora più bella: siamo così in alto che ci si sente in vetta all’Italia, si ha la sensazione di essere al centro di un immenso fiore, i cui petali sono le rocce dolomitiche. A questa altitudine, la vegetazione è molto vicina allo zero, appena poche sterpaglie fanno capolino sotto la neve, ma gli alberi hanno smesso di crescere poco oltre la metà tragitto della cabinovia.
Facciamo un milione di foto, poi il boato proveniente dai nostri stomaci ci fa notare che è ora di pranzo e che le calorie consumate in questa lunga passeggiata vanno reintegrate quanto prima.
Decidiamo di fermarci al rifugio per uno spuntino, prima di rientrare in hotel, quindi riprendiamo la cabinovia e ci dirigiamo a valle.
due dei miei grandi amori... |
Tornati sulla "terraferma", in teoria dovremmo aspettare la navetta che ci riporterà in hotel, ma la vista è talmente bella che è un peccato sciupare l’occasione rinchiusi in un pulmino, quindi optiamo per il ritorno pedibus calcantibus e imbocchiamo l’ampia strada in salita che ci riporterà in hotel.
La strada è effettivamente più lunga di quanto ricordassi all’andata, ma abbiamo avuto l’occasione di ammirare la vista sulla vallata, di fermarci a “salutare” le mucche in una stalla in paese, di ammirare mille piccole cose che lasciano senza parole, i vasti prati, le immense macchie di abeti e, tutto intorno, la cornice delle Dolomiti dalle cime ancora imbiancate.
Non manca nulla a Maranza, negozi, strutture ricettive, punti di ristoro e di svago (come la grande piscina lungo la strada principale).
Abbiamo notato che ci sono davvero tanti hotel per essere in un piccolo paese, ma sono talmente ben inseriti nel contesto del paesaggio, che non guastano per nulla.
Abbiamo notato che ci sono davvero tanti hotel per essere in un piccolo paese, ma sono talmente ben inseriti nel contesto del paesaggio, che non guastano per nulla.
Avendo la pensione ¾ , nel primo pomeriggio in hotel approfittiamo della “merenda”, ovvero di un assaggio di diversi dolciumi fatti in casa, tra cui l'immancabile strudel di mele accompagnato da salsa alla vaniglia, oltre che di pane assortito altoatesino ed una zuppa calda (lenticchie con i crostini artigianali, di un buono più buono). E poco dopo, un bel tuffo nella piscina riscaldata nell’attrezzatissima area wellness dell’hotel (di cui ammettiamo di non aver usufruito, eccetto che per la piscina).
In definitiva
Purtroppo si è trattato solo di un weekend ed i tempi ristretti non ci hanno consentito di approfondire i mille dettagli del luogo che avremmo invece voluto conoscere, ma contiamo di tornarci presto, nella bella stagione per fare lunghe passeggiate e magari stavolta sperimentare la piscina all’aperto dell’hotel.
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