Mi scuso con i miei lettori, ammetto che con il lockdown da coronavirus, ho trascurato le mie pagine e in particolare il mio blog dedicato al settore travel.
Vi avevo parlato qualche tempo fa delle località del Mediterraneo visitate durante una crociera Royal Caribbean, ma avevo lasciato in sospeso l’ultima tappa di quella magnifica esperienza nel Mediterraneo, ovvero Chania, nota anche come La Canea, sull’Isola di Creta.
Questa è stata ahinoi la tappa più breve, cosa assai triste, perché visitare questo incantevole angolo di Creta un po’ di fretta è stato limitante. Tuttavia proprio per questo credo di potervi suggerire le cose più belle da vedere quando si ha poco tempo.
Cosa vedere a Chania (Χανιά) in mezza giornata
Il porto di Souda, dove siamo sbarcati con la nave, non è vicinissimo al centro di Chania e bisogna prendere un autobus (o un taxi, se preferite) per raggiungere il centro.
Il tragitto non è stato così breve, né piacevolissimo se devo essere onesta: la sensazione è quella di attraversare le solite zone periferiche di campagna, ma -visti i miei studi classici- ne approfitto per dedicarmi a una divertente attività (così come avevo fatto ad Atene): leggere tutti i cartelli e le iscrizioni in greco, per scorgere le somiglianze della lingua attuale con il greco attico, ovvero quello studiato ai tempi del liceo.
Il Bus cui ferma quindi in zona centrale, ma io ammetto là per là di aver avuto le idee confuse, perché guardandomi attorno -parlando con rispetto- non mi è parso di vedere nulla di particolare.
Però c’è un bar che espone un famosissimo marchio di caffè italiano e quindi ci fermiamo per gustarci finalmente un espresso che somigli al nostro (ricordo che Royal Caribbean è americana e come tale sulla nave si serve caffè americano, dal nostro punto di vista inconcepibile), quindi ne approfittiamo per ricaricare le pile.
Chiedo alla gentile barista (ma sono davvero tutti così gentili in Grecia? Mai trovato una persona sgarbata!) dove sia il centro, ma lei risponde che è quello.
Beh...lo ammetto, sono delusa.
Intendiamoci, siamo in un posto carino, ma a prima vista non mi appare tale da comprendere i tanti turisti che vi si recano.
Quindi comincio a rimpiangere di non esserci accodati alle escursioni (Royal o private che fossero) che ci portassero alle rovine di Creta.
Allora ci mettiamo in cammino per le strade cercando qualcosa di bello da vedere. Toh...un ufficio per le informazioni turistiche: vediamo che ci propone.
Sempre in inglese, ci dà una cartina e col pennarello ci evidenzia una zona a due passi da là, chiamata Old Town e una spiaggia non troppo lontana da là. Sono due passi...andiamo a vedere!
Pochi passi dopo, arriviamo alla Città Vecchia...
L’effetto istintivo è stato: Ooooooooooooh! 😍
Ecco, ora si capisce cosa abbia di speciale.
La Old Town di Chania è un intrico di stradine tanto piccole quanto suggestive, ricche di botteghe, che espongono oggetti in pelletteria e cuoio (oh, quella borsa che non ho avuto il coraggio di comprare!!!!), piccoli cafè con i tavolini all’aperto, piccole gioiellerie, negozi di souvenir...
E tutto sa di antico, anche quando è nuovo, sa di amichevole, sa di….economico!!!! Incredibile quanto costino poco certe cose...😦
Mio marito ha comprato una belle cintura in cuoio ad un prezzo davvero irrisorio (in negozio, non su una bancarella tarocca!!!), e poi in un negozio (una specie di coloniali) abbiamo preso del sapone artigianale all’olio d’oliva da portare in dono ai parenti e da bere per noi per meno di 8 euro!
Le persone sono tutte molto cordiali e anche qui abbiamo avuto la chiara sensazione che gli animali siano amati e rispettati: oltre ai tanti gatti che vivono beati nei pressi dei negozi, abbiamo assistito al bagnetto del cane di quartiere...si chiama Dafne e è restata pazientemente ferma a farsi strofinare da due signori 💗
Proprio in questa stradina, notiamo la straordinaria capacità degli architetti locali di rivalorizzare edifici che altrimenti sarebbero stati cadenti e inutilizzabili. E così vedrete casette che paiono danneggiate, invece riadattate come ristorantini, incastonati in angoli talmente belli da sembrar presepi.
“Stile veneziano” -ci dice l’orgoglioso proprietario.
Uscendo da questa stradina, finiamo in una strada più larga e quasi ce ne rammarichiamo, perchè ci piaceva l’intrico di viuzze...ma quanto ci sbagliavamo.
Il Porto Veneziano
Ci troviamo in un’area pedonale...ma non ci rendiamo subito conto dello spettacolo che sta per aprirsi ai nostri occhi.
Vediamo una grande fontana bianca, i piccioni, la prima sensazione ad occhio è che sia una piazza.
Invece no, siamo arrivati al Porto Veneziano, costruito nel periodo dei fiorenti scambi con la Serenissima, dal XIII secolo in poi.
E’ incantevole...sembra una baia, nonostante vi siano ormeggiati dei battelli turistici, l’acqua è così limpida e cristallina che ti vien voglia di tuffarti.
Porto Veneziano |
Sul lato destro del porto, possiamo ammirare un bellissimo faro. Il Faro Veneziano fu costruito nel XVI secolo e restaurato nel XIX e lo si può ammirare anche da vicino.
Dallo stesso lato, non lontano dal faro, si può ammirare un'antica moschea ormai “sconsacrata” (ammetto di non sapere se questo sia il termine giusto), nella quale al momento del nostro viaggio era in corso un’esposizione di lavori diversi, dai quadri che ritraggono il Porto Veneziano alle icone sacre, ad un antico arcolaio e biancheria ricamata.
La Moschea di Kioutsouk Hassan risale al XVI secolo e terminò la sua funzione sacra nel 1923, a causa di questioni politiche, riguardanti “scambi” ed espulsioni di turchi all’epoca residenti.
Faro Veneziano |
Dopo aver con perplessità “ammirato” un cavallo talmente bardato che avrei chiamato la Protezione Animali per offesa della sua dignità, ci spostiamo dall’altro lato del porto, costeggiando la zona centrale ricca di localini all’aperto, con nomi italiani che richiamano il periodo veneziano, e poi dirigendoci a sinistra dove possiamo ammirare la fortezza di Firka, costruita nel XVI secolo, eredità del dominio turco.
La Fortezza di Firka |
Ma mio marito a questo punto non vuole sentir ragioni: vuole fare il bagno a tutti i costi.
Quindi cominciamo a camminare alla cieca, costeggiando il mare finchè non troviamo il primo posto utile per tuffarci in acqua.
Ci abbiamo messo una decina di minuti per trovare un posticino che, pur privo di spiaggia vera e propria, avesse una piccola scogliera che consentisse almeno di bagnarsi tranquilli.
Non trovo le parole per descrivere la trasparenza dell’acqua e -detto da una freddolosa- anche la temperatura è perfetta. Peccato che entro un quarto d’ora siamo stati obbligati a uscire dall’acqua, rivestirci in fretta e correre a prendere l’autobus per fare ritorno alla nave.
Ripercorrendo in fretta la città vecchia, incontrando altri gatti e un bellissimo, enorme pappagallo coloratissimo, ci siamo fermati solo per comprare una cartolina per le persone più care.
Resto un po’ innervosita, come se mi fossi persa qualcosa di importante, perché la visita è stata davvero troppo breve e ce ne andiamo con la tristezza nel cuore ed un ardente desiderio di ritornarvi: ce lo riproponiamo e sperèm.
Quando salpiamo, mi sento un po’ mesta...continuo a fare le ultime foto da poppa per immortalare dal mare le coste cretesi.
Bisogna ricordarsi di rimettere indietro l’orologio di un’ora: domani si torna in Italia.