L'oro di Napoli - Life Style in viaggio

L'oro di Napoli

mercoledì, aprile 03, 2013



Premessa
Tanto, troppo tempo che non andavo a Napoli per il solo gusto di farlo...
Avevo la mia brava scusante per andare, stavolta: il mio diploma di maturità era ancora depositato in segreteria a Via Marittima alla Facoltà di Giurisprudenza. Direi che era pure ora di ritirarlo, no? 
Mmmm...alla fine vi racconterò com’è andata.
Siamo arrivati a Napoli poco dopo le 8,30 con le Ferrovie dello Stato, in una paradossale giornata di sciopero nazionale (che caproni, direte voi...ma era l’unico giorno libero a nostra disposizione), il che comportava che prima di sera non si potesse tornare a casa...BENE!!!!!
Mio marito propone di non scendere a Napoli Centrale, ma di proseguire per Piazza Cavour, più vicina ai nostri interessi “turistici” del giorno.
Mi pare strano l’idea di fare la turista in un luogo che sento comunque mio...un luogo che ho frequentato anche ogni giorno in un certo periodo della mia vita.
Ma mio marito qui ha fatto il militare e mi aveva prospettato di presentarmi scorci che incredibilmente non conoscevo e farmi visitare luoghi che avevo purtroppo sempre guardato solo a distanza.
Siamo pronti allora? Scarpe comode e giacche non troppo pesanti, cammineremo molto, non vorrei farvi sudare. 

Napul’ è...

Non abbiamo scelto a caso di recarci nel capoluogo partenopeo nel periodo pre-natalizio. 
Chi mi conosce, sa che amo particolarmente il Natale e Napoli -come dice un personaggio del cartone Opopomoz - è la capitale del presepe e dai primi di novembre in avanti esplode di spirito natalizio!
Torniamo a noi...scesi dalla stazione di Piazza Cavour, bastano 4 passi per arrivare a Via Santa Maria di Costantinopoli (comunemente detta via Costantinopoli).
Siamo in pieno centro storico: l’ampia strada lega Piazza Museo Nazionale e Piazza Bellini.
Da subito possiamo notare (o forse ribadire) quante siano le antiche chiese presenti lungo il cammino: Napoli trabocca storia, per le antiche strade ed i monumenti, ma anche e soprattutto per le sue chiese. 
Tra queste, sottolineerei appunto la chiesa omonima dedicata alla Madonna di Costantinopoli del XVI secolo. La leggenda narra che la Vergine di Costantinopoli sia apparsa ad un'anziana donna, chiedendo che le fosse dedicato un tempio dove ella avrebbe trovato una sua immagine dipinta su un muro e così fu...
Il colore dominante sulla strada è il rosa antico che dona, a mio parere, un aspetto molto suggestivo.
Giunti al termine della strada, siamo a Piazza Bellini : potete ammirare il monumento dedicato al noto musicista proprio accanto al cartello che ci annuncia che siamo sul Decumano Maggiore , in prossimità degli scavi archeologici di fronte all’arco di Port’Alba , una delle antiche porte della città di Napoli.
Mentre ne ammiro l’architettura, mi intristisco a vedere le solite, sciocche ed incivili scritte dei writers che ne hanno guastato l’integrità.
Di fronte a Port’Alba, c’è la famosa pizzeria Bellini che offrì la pizza a Clinton all’epoca del G7 del 1994 a Napoli. La foto comprovante l’evento ovviamente è ancora esposta al pubblico nel locale.
Percorriamo un centinaio di metri all’interno di via Port’Alba, sbirciando sui banchi delle numerose librerie (mi porterò via un libro di Marotta e un po’ di fumetti di seconda mano). A metà strada, su un muro si pone in evidenza una targa in marmo che esalta il valore della libreria Guida , dichiarata dal Ministero dei Beni Culturali bene culturale dello Stato per l'attività libraria ed editoriale svolta .
Però decidiamo di tornare indietro e visitare Napoli prima dal lato opposto, riproponendoci di ritornare più tardi per ammirarne meglio gli antichi edifici settecenteschi...e lo faremo 😊
Dunque rientrati a Piazza Bellini, proseguiamo per la stradina detta la via dei musicisti in quanto ospita il nostro celebre Conservatorio di San Pietro a Maiella , che ha istruito notevoli talenti, tra cui lo stesso Bellini (che appunto dà il nome alla piazza di poc’anzi), oltre che numerosi negozi di strumenti musicali, che talvolta sembrano piccolissimi considerati gli ingressi e le vetrine minute, ma che all’interno si sviluppano in profondità, ricchi di spunti per chi si diletta a suonare uno strumento tanto da professionista quanto da discreta autodidatta come me.

Al termine della strada siamo a Spaccanapoli...

Svoltando a destra possiamo visitare Piazza del Gesù Nuovo , ampia piazza di pregevole fattura, ma anche -vicinissime fra loro- la Chiesa e l’annesso chiostro di Santa Chiara (il chiostro è incantevole, tutto maiolicato) e la Chiesa del Gesù .
Le due chiese, ad un tiro di schioppo, sono incredibilmente diverse fra loro, ma ugualmente spettacolari. 
La prima -trecentesca- edificata su un complesso termale romano del I secolo d.C., è una grande basilica, con portale d’ingresso gotico e un’unica immensa navata centrale ai cui lati sono presenti numerose cappelle (le cui colonne divisorie, ingannando lo sguardo, fanno apparire a prima vista delle navate laterali minori), al di sopra delle quali la luce filtra da diversi finestroni a vetrate intarsiate a colore oltre che da piccole vetrate circolari al di sopra dell’altare centrale.
Di fronte a Santa Chiara la Chiesa del Gesù Nuovo , antico palazzo convertito in Basilica dai Gesuiti nel XVI secolo. Del vecchio edificio patrizio ha mantenuto la facciata, di color grigio scuro tutta rivestita di bugne, cioè piccole piramidi (lo ammetto...lasciano perplessi) ed il portale marmoreo, ma l’interno fu completamente sventrato e ricostruito in stile barocco a croce greca, con ricche decorazioni in marmo, affreschi sia sulla navata centrale che sulle laterali, oltre che sulle volte a botte.
Le navate laterali ed il transetto contengono diverse cappelle, una delle quali ospita i resti di San Giuseppe Moscati
[N.d.r. Anche molte scene del film per la TV della RAI su San Giuseppe Moscati furono girate a Piazza Gesù. Inoltre sono state girate anche scene di fiction (es. La Nuova Squadra, Rai3) e di noti film come Matrimonio all’italiana con la Loren e Mastroianni, tratto dalla commedia di De Filippo Filumena Marturano]
Ma si avvicina il corteo per lo Sciopero generale, di cui vi ho parlato in principio, e preferiamo desistere e tornare verso Spaccanapoli.

Ma cos’è Spaccanapoli ? 

E’ il nome comune che si dà al Decumano Inferiore (quindi antica strada di origine romana), oggi arteria frequentatissima del centro storico napoletano, che sembra dividesse perfettamente la città antica in due parti, tra nord e sud. 
All’occhio del visitatore appare una strada non ampia, lunga e rettilinea che unisce Piazza San Domenico Maggiore fino a San Martino passando per i Quartieri Spagnoli.
I palazzi che fanno da sponda sono alti e ravvicinati (tipico del centro storico) e non permettono troppo alla luce del giorno di filtrare. Ne nasce un’atmosfera suggestiva, che sa di antico. Ricca di negozi di ogni genere, dalle sfizioserie dolci e salate, ai negozi di abbigliamento o di articoli natalizi, a quelli di alimentari, o di accessori di abbigliamento, Spaccanapoli è un’esplosione di colori, di voci, di vita!
Di nostro, tra l’ammirare i palazzi antichi e le vetrine natalizie di Buccino premiate dalle Associazioni di Commercianti, ci fermiamo a mangiare una sfogliatella ed un cornetto alla pasta di mandorle...in un negozio dal nome non casuale: Squisitezze napoletane .


Siamo quasi arrivati a 
Piazza San Domenico Maggiore e qui -usciti dalla strada- la luce del sole finalmente ti investe insieme alla vista del maestoso Obelisco bianco di San Domenico che si accompagna alla vicina Chiesa di San Domenico da cui prende nome la piazza . E’ una delle piazze più importanti e belle di Napoli e -come tutta la zona circostante- teoricamente percorribile unicamente a piedi...(sapete, qualche motorino ci si ficca ogni tanto). 
Da qui, oltre che prendere un caffè dal famoso Scaturchio (caffetteria-pasticceria tra le più rinomate) si può raggiungere il Corso Umberto (il “rettifilo”) scendendo per la ripida via Mezzocannone (che ospita diverse facoltà universitarie della Federico II, ivi compresi alcuni istituti della mia), oppure proseguire tramite la piccola piazzetta Nilo per Via San Biagio dei Librai.
Noi scegliamo San Biagio dei Librai, a ridosso di San Gregorio Armeno e a breve capirete perchè.

...a San Gregorio Armeno è Natale tutto l’anno.

Fermandoci a dare un’occhiata veloce alla chiesetta di Sant’Angelo a Nilo, che ospita un bassorilievo di Donatello, imbocchiamo finalmente San Biagio de’ Librai, proseguimento naturale di Spaccanapoli e quindi sul Decumano inferiore.
Sin dai primi metri, sarà inevitabile notare la quantità di negozi e di bancarelle -improvvisate o meno- che espongono articoli natalizi ad un prezzo talvolta irrisorio (un signore ci ha tenuto a mostrarci l’autorizzazione del Comune, per sottolineare la non abusività della sua attività)
Scatto un milione di foto, mentre contemplo la tipicità di queste strade e dei vicoli adiacenti. Attira la mia attenzione un vicoletto che, a giudicare dalla targa, pare aver cambiato e ri-cambiato nome nei secoli: Vico del Fico al Purgatorio, già Vico Salvonato, già Vico dei Rota, già Vico degli Offieri , quartiere San Lorenzo...[più che una targa ci voleva un libro 😃] e proprio qui vediamo esposto finalmente il primo presepe della giornata.
Costeggiamo ancora qualche antica chiesa, come SS. Filippo e Giacomo, ed altri vicoli dai nomi suggestivi e finalmente ci ritroviamo a Via San Gregorio Armeno

Questa strada di Napoli è famosa davvero in tutto il mondo: basti pensare che ogni anno, nel periodo di Avvento, la maggior parte dei TG e numerose trasmissioni televisive mostrano a iosa questa straordinaria via in cui è Natale tutto l’anno.

Sì, perchè in tutti i negozi di San Gregorio Armeno, non troverete esposto altro che articoli natalizi, per lo più presepiali.
E quindi via ai meravigliosi presepi fatti a mano (e relativamente cari, niente regali stavolta) ma soprattutto ai pastori di ogni genere e dimensione, da quelli di fattura industriale di prezzo più abbordabile a quelli prodotti artigianalmente a mano, in terracotta, vestiti in stoffa e, nelle migliori botteghe artigiane, somiglianti ai personaggi famosi più in voga dell’anno.
Quindi ammirerete pastori raffiguranti i politici nostri e internazionali (poteva mai mancare Obama?), personaggi dello sport (calciatori del Napoli prima di tutti) e dello spettacolo.
Tra quelli di quest’anno, oltre agli esponenti del nostro attuale governo e del parlamento, posso citare il nostro ex presidente del consiglio in duplice dolce compagnia, la farfalla di Belen, la testata di Zidane a Materazzi (un evergreen?) e persino gli “angeli Sic e Dalla”...
La c.d. strada dei presepi è stretta e ripida, con la conformazione tipica delle strade del centro storico di Napoli (N.B. il Centro Storico di Napoli, per la cronaca, è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco ) ed in ogni angolo, in ogni vicolo, in ogni antico cortile sito sulla strada una bottega, spesso di antica tradizione (come i Fratelli Capuano maestri artigiani sin dal 1840 o la bottega dei Ferrigno dal 1836), espone i suoi presepi.


E’ un trionfo di sughero, di muschio, di luci colorate e di rovine di antichi palazzi o templi che fanno da capanna alla Natività.
Lungo la salita, ci fermiamo anche a visitare l'omonima Chiesa di San Gregorio Armeno che sorge sulle spoglie di un antico tempio dedicato a Cerere e ospita le spoglie di Santa Patrizia che sembra faccia ogni martedì una specie di miracolo di San Gennaro, ovvero il sangue si liquefa...peccato che fosse mercoledì (e mi becco subito una sgridatona: non si può fotografare!)
In cima a questa suggestiva strada, siamo in Piazza San Gaetano (sull’antico Decumano Maggiore) che in epoca antica corrispondeva all’ agorà greca e possiamo ammirare subito a destra la Basilica di San Lorenzo Maggiore , che è una delle chiese più antiche di Napoli. Si vocifera che qui Boccaccio abbia incontrato per la prima volta Fiammetta.
Il portale è in stile gotico, è ancora quello originale con i battenti in legno trecenteschi, per il resto la facciata è barocca.
Accanto, a destra, un cartello recita Complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore. Un viaggio a ritroso nel tempo per rivivere l’antica città di Neapolis . 
Un altro cartello spiega che ci troviamo nell’antica agorà, poi foro romano, che un’alluvione nel V secolo aveva distrutto la strada al di sopra della quale nei secoli era stata ricostruita quella nuova e le chiese. Nel ‘900 invece era stata recuperata con scavi archeologici l’antica struttura, oggi visitabile.
Mi affaccio per sbirciare e noto una biglietteria, ma temiamo di non averne il tempo, anche se la tentazione non è poca. In ogni caso non ci priviamo di una visita alla meravigliosa basilica.
E’ molto grande, con pianta a crociera e cappelle laterali aperte da archi e colonne.
L’arte figurativa all’interno è cronologicamente varia, considerato il rimaneggiamento nei secoli, dal gotico francese iniziale, ai dipinti ispirati a Giotto e Cimabue fino al barocco di alcune cappelle sepolcrali.
Usciamo dalla chiesa (con annessa altra sgridata per le foto) e ridiamo un’occhiata alla piazza sul Decumano Maggiore con la bella chiesa di San Gaetano (era chiusa, peccato...) e la statua del santo. Anche qui in teoria si può arrivare solo a piedi (escluso un mezzo del Comune ma non ne ho capito la funzione).

Dal fianco della piazza c’è l’ingresso a Napoli Sotterranea .

Siamo costretti a desistere ancora, ci vorrebbe troppo tempo (ed una recensione a parte!) ma per la cronaca vi spiego brevemente che è un complesso di stradine, cunicoli e cavità scavate nel tufo che si trova nel sottosuolo di Napoli: una vera e propria città sotto la città in cui si possono visitare le antiche architetture greche e romane. In verità sono state usate anche come rifugio anti-aerei durante la seconda guerra mondiale. Ha resistito ai millenni, cosa vuoi che gli facessero due bombe...

La strada che incrocia la piazza è oggi chiamata Via dei Tribunali (è sempre il Decumano Maggiore, non perdiamolo di vista), conserva ancora la struttura tipica del centro, aggiungendovi i suggestivi antichi portici del Palazzo D’Angiò, sotto il quale alcuni negozi fanno da contraltare.
Di fronte a questi portici notiamo una pizzeria Sorbillo...è mezzogiorno e lo stomaco più che brontolare, ormai bestemmia. C’è un cartello che annuncia che la loro pizza è stata proclamata come la più buona d’Italia...che abbia battuto il famoso Michele sul Rettifilo?
Fuori dal locale, c’è una fila incredibile e questo ci fa sospettare che in effetto si mangi davvero bene. Addirittura si prende il numero e c’è un bel po’ da aspettare quindi nel frattempo facciamo un altro giretto.
Nelle vicinanze ci sono la Chiesa delle Anime del Purgatorio e poi un antichissimo campanile risalente al X-XI secolo, il più antico della città, sembra. Siamo in Piazzetta Pietrasanta ed un cartello dichiara: Area de-racketizzata e questo ci compiace non poco.
Facendo due conti, il nostro turno in pizzeria non dovrebbe esser lontano, quindi percorriamo qualche centinaio di metri per tornar là...aspetteremo ancora una decina di minuti, ma io sono stanca e mi siedo su una grossa fioriera nell’attesa.
Chiediamo due margherite da asporto in modo da far presto (le mangeremo proprio sotto il campanile di Pietrasanta): solo 3 euro a pizza, per un corrispettivo di un sapore effettivamente spettacolare ed una lattina di bibita ghiacciata in omaggio (vi rendete conto???)
Con la pancia piena, si ragiona meglio -diceva il mio saggio nonno, quindi si riparte subito all’esplorazione della città.
Ripercorrendo a ritroso il decumano fino a piazza San Gaetano e proseguendo dritto ci ritroviamo sulla Via Duomo.

Si può mai venire a Napoli e non far visita a San Gennaro?

Ovviamente no, ma qui la vigilanza è molto stretta e niente foto se non all’esterno.
Il duomo è molto grande e bellissimo e ci sono poliziotti e guardie un po’ ovunque...un pochino lo dobbiamo alle manifestazioni previste per lo sciopero generale di cui sopra (che abbiamo scansato man mano che percorrevamo le varie strade), un pochino alla presenza nel Duomo del celebre Tesoro di San Gennaro (che ha ispirato il famoso film con Manfredi)
La facciata è stata rifatta più volte nel corso nei secoli e oggi si presenta in stile neo-gotico.
Si vedono ai lati i basamenti delle torri campanarie mai realizzate e tre portali gotici in corrispondenza di ciascuna navata.


All’interno, la navata maggiore centrale è separate dalle due minori laterali da una fila di colonne in marmo, ricavate -pare- da antiche colonne romane.

Avendo a disposizione non troppo tempo ci soffermiamo in particolare ad ammirare la Cappella del Tesoro ricca di opere d’arte (sia sculture che quadri) di celebri artisti dell’epoca (a partire dal XVI secolo circa) tra cui il Caracciolo e altri artisti della Scuola Napoletana, oltre che il più antico organo a canne di Napoli -tuttora funzionante- costruito nel XVII secolo.
Per deformazione professionale, sono rimasta incantata anche di fronte ai due meravigliosi organi a canne gemelli sulla navata centrale.
Subito sotto l’altare maggiore c’è la Cripta di San Gennaro (la Cappella del Succorpo ) che contiene le reliquie di san Gennaro, il cui progetto da alcuni è stato attribuito al Bramante, ma un cartello all’interno di essa fa il nome di Tommaso Malvito , artista comasco, autore anche della scultura raffigurante il Vescovo Carafa, di fronte all’abside contenente le reliquie di san Gennaro.
Usciamo dunque dal Duomo e ripercorriamo il Decumano Maggiore fino in fondo...tuttavia comincio a rendermi conto di aver perso l’orientamento e non mi ricordo più dove finisca la strada...poi mi sveglio: siamo a Piazza Bellini, proprio di fronte a Port’Alba, come ci eravamo ripromessi in principio.
Riattraversando la strada, ci ritroviamo a Piazza Dante .

La Napoli VIP?

La struttura attuale di Piazza Dante è opera niente meno che di un tal Vanvitelli ... do you know? E’ lo stesso architetto della Reggia di Caserta, per intenderci.
Al centro della piazza campeggia prevedibilmente la statua di Dante, alle cui spalle possiamo ammirare lo splendido edificio del Convitto nazionale Vittorio Emanuele , originariamente convitto dei gesuiti, prima dell’avvento di Garibaldi, oggi sede di una scuola secondaria.

Da Piazza Dante parte la celebre Via Toledo (ne parla persino Modugno in "Io, mammeta e tu"!), che è una delle principali mete turistiche della città, particolarmente frequentata per lo shopping, oltre che per la ricchezza dei palazzi signorili e dei monumenti. Unisce Piazza dante con Piazza Trieste e Trento.
Per quasi un secolo la strada si è chiamata Via Roma, in onore all’Unità d’Italia, riprendendo nel 1980 la denominazione originale del XVI secolo.
La percorriamo tutta, è molto ampia ed assolata il che a novembre è decisamente gradevole (ad agosto molto meno, temo). Peccato che siamo nella pausa pranzo e molti negozi non facciano orario continuato. Molti sì però, quindi ne approfitto per lustrarmi gli occhi.
Dopo un bel po’ di cammino, siamo arrivati appunto a Piazza Trieste e Trento, ma io preferisco subito prima svoltare per Via Chiaia , sia per quanto è bella, sia perchè vi ricordo un bar dal caffè fenomenale...lo troveremo chiuso 😞


All’ingresso di Via Chiaia, all’angolo con la piazza, non ci si può esimere dall’ammirare lo splendido Gambrinus , storico caffè di Napoli, certo famoso anche al di fuori del territorio del capoluogo partenopeo.
Percorriamo quindi tutta via Chiaia, fino in fondo soffermandoci -strada facendo- ad ammirare i Gradoni di Chiaia e la targa in marmo della pizzeria Brandi che declama la nascita della pizza Margherita in loco nel 1889.
Di mio, mi sono già persa di nuovo, non ricordavo di esser mai arrivata fin quaggiù, ma mio marito mi rassicura e mi fa proseguire.
I cartelli dicono che ora siamo nel Quartiere San Ferdinando e proseguendo per Via Morelli mi ritrovo inaspettatamente sul mare a Santa Lucia.
Ok, lo ammetto di nuovo...da sola mi sarei persa.
A Santa Lucia ho frequentato il primo anno da matricola a Giurisprudenza, ma al mattino arrivavo in gran fretta in tram, figurarsi se potevo accorgermi del (meraviglioso) contorno.
Costeggiamo in pratica la bella Villa Comunale (vi ho visitato l‘acquario da piccola) che contiene una bellissima Cassa Armonica concorrente di quella ancora più bella di Castellammare e proseguiamo finalmente per Via Partenope.
Sul mare luccica...
Oggi quest’area è ZTL, quindi bambini liberi (che stavolta non avevamo), footing e e bici a volontà.
Nell’ultimo anno Napoli ha ospitato importanti manifestazioni sportive (mondiali di tennis e di vela) e il sindaco De Magistris ha deciso di renderle momentaneamente zone pedonali...evidentemente l’idea è piaciuta, perchè tali sono restate, con mio sommo gaudio.
Via Partenope è il prolungamento della nota Via Caracciolo e insieme costituiscono il lungomare di Napoli .
La strada è molto ampia, è palese che fosse un’arteria di traffico molto frequentata prima.
Da un lato della strada, il mare, un ampio marciapiede sul quale passeggiare dal quale ammirare il blu dipinto di blu e la scogliera sottostante (c’è sempre qualche pescatore improvvisato e qualche ragazzino che si tuffa pure a novembre).
Dal lato opposto una schiera di ristorantini e pizzerie tipiche...carissime, mi dicono, ma volete mettere il gusto di una vera pizza napoletana accompagnata da un bravissimo suonatore di posteggia e con quel po’ po’ di panorama di fronte?
Ovviamente, dallo stesso lato, una schiera di hotel di lusso, che solo a guardarli, devi farti un mutuo...
Roba da ricchi, ok...ma potendo, lo farei!
Certo, il panorama riesce davvero a mozzare il fiato...sin da lontano possiamo ammirare...

 Castel dell’Ovo , meravigliosa antica fortezza sul mare.

Incredibile che io non ci fossi mai stata in tanti anni...
E subito mio marito: Non ci sei mai stata??? Allora provvediamo!
A grandi passi ci avviciniamo a questa suggestiva location. Noto che il viale che porta al castello è costeggiato, ambo i lati, dagli scogli.
La strada (una sorta di ponte d’ingresso all’isolotto che ospita il più antico castello di Napoli) è lastricata di sanpietrini e su entrambi i marciapiedi laterali una fila di lampioni accompagna il visitatore.
Sotto di essa, il mare ospita numerose imbarcazioni di alto livello e molti ristorantini che offrono cucina di mare. Scopro poi che è il Borgo Marinari , sede tra l’altro di prestigiosi circoli nautici.
L’isolotto di tufo su cui sorge Castel dell’Ovo è l’antica Megaris o Megaride. La leggenda narra che il poeta Virgilio (considerato, sembra, un po’ mago) vi nascose un uovo in una teca e questo sarebbe stato garanzia della sopravvivenza della struttura da tutte le calamità. Da cui appunto il nome Castel dell’Ovo

Il complesso originario del I secolo fu sostituito nel Medioevo (attorno all’anno Mille) dalla struttura fortificata tramandata ad oggi, ricostruita e rimaneggiata più volte dalle varie dominazioni napoletane (dai duchi napoletani fino a normanni, svevi, angioini...)
All’interno (attenzione: ingresso gratuito!) si può ammirare tutta la struttura esterna del castello, oltre a qualche incursione in antichi stretti cunicoli che conducevano alle prigioni (non visitabili, almeno al momento del mio ingresso). Percorrerete grandi scalinate in pietra vi affaccerete da antiche terrazzine per ammirare il Vesuvio come non l’avete mai visto. Ed ancora gradini, gradini, gradini....(sarò dimagrita 3 chili solo a visitare il castello!) fino in cima per visitare la grande terrazza dal panorama mozzafiato.
Ma io sono esausta e chiedo a mio marito di rimetterci in cammino per il ritorno...ma lui mi fa notare che nel frattempo ci siamo allontanati un bel po’ e ci sono diversi km fino alla stazione...a parte lo sciopero per il quale non possiamo tornare a casa prima delle 18...e sono a mala pena passate le 15.

Allora è vero quello che si dice: “Vedi Napoli e poi muori” ...di stanchezza!!!
Ok, mi siedo su uno scalino per qualche minuto per ristorare le stanche membra e poi passo passo mio marito mi porta di nuovo verso il centro.
Come abbia fatto esattamente, non so (Via Partenope sembrava non finire mai!), ma ci ritroviamo in...

Piazza Plebiscito  

La piazza è molto famosa, (proprio accanto a Piazza Trieste e Trento, ricordate?), enorme e bellissima da ogni angolazione. Su un lato possiamo ammirare il maestoso Palazzo Reale , di seicentesca costruzione, che era una delle residenze reali dei Borbone, durante il Regno delle Due Sicilie, sulla cui facciata possiamo ammirare gli stemmi reali, di forme classiche, ricco di arcate con nicchie contenenti le statue dei sovrani di Napoli ed il portico a colonne opera del Vanvitelli.



Sotto una di queste arcate vediamo qualcosa di singolare: si sta sistemando un drappello del’esercito, ma non riusciamo a capire sull'immediato a che pro. 
Su un lato della piazza c’è Palazzo Salerno , è qui che mio marito ha fatto il militare. E’ un antico palazzo del XVIII secolo originariamente adibito all’alloggio dei cadetti reali, mantenendo tuttora la sua funzione militare.
Col trascorrere dei minuti, si schierano in piazza centinaia di soldati dell’Esercito Italiano (c’è persino un ufficiale degli alpini, ma mi sono chiesta che ci facesse un alpino a Napoli!!!): stanno facendo le prove del giuramento degli allievi dell’ Accademia militare della Nunziatella .
Devo dirlo...mi sono emozionata, soprattutto all’Inno Nazionale.
Dal lato esattamente opposto a Palazzo Reale, c’è la magnifica grandissima Basilica di San Francesco di Paola , che è ritenuta la più importante chiesa italiana del periodo neoclassico, con il ricco colonnato a forma semicircolare, a ricordare la struttura del Pantheon di Roma, ma che non potremo visitare, complice la parata militare.




Subito fuori da Piazza Plebiscito, siamo ancora a Piazza Trieste e Trento che ospita due importantissime strutture.
1. Il Teatro San Carlo (proprio qualche giorno fa su Radio 3, un importante critico di musica classica lo definiva il teatro più bello del mondo) che in quei giorni prevedeva La Traviata di Verdi e, proprio di fronte ad esso...
2. La meravigliosa Galleria Umberto I costruita alla fine dell’800, il cui ingresso principale, decorato da archi e colonne, è ricco di opere d’arte scultoree raffiguranti le quattro stagioni, i continenti, divinità classiche...

All’interno la struttura, che ospita locali e negozi di altissimo livello, è a croce, con pavimenti in pregiato marmo policromo, le volte in vetro e decorazioni liberty.
Fino a non molti anni fa, maestri artigiani napoletani esponevano un meraviglioso presepe al centro della galleria, ma al momento della mia visita non ve n’era traccia...non so se invece in seguito, a dicembre, esso sia stato nuovamente esposto in galleria o se questa bella abitudine sia andata persa.
Mentre le mie gambe ormai si frantumano ed addirittura ho scaricato la batteria della fotocamera a furia di immortalare particolari, passiamo per Piazza Municipio e ammiriamo (ma solo a distanza purtroppo) il meraviglioso Maschio Angioino , il famoso castello medioevale napoletano.
La grande piazza è direttamente collegata con Via Medina ed è proprio qui che ci fermiamo a prendere uno spettacolare caffè a soli 0.70

Questa zona trabocca miliardi, mi sa...è piena, anzi no COLMA di banche! E per banche non intendo uffici, ma enormi palazzi antichi, sedi di istituti bancari immensi, i nomi più celebri della nostra ed altrui finanza, dal palazzo della Banca d’Italia a tutte le altre. Una inquietante sensazione di povertà mi prende. 😕

Ok, andiamo avanti...è meglio.
Notiamo che sulla strada oggi possiamo ammirare la statua di Nettuno (il Tritone , lo chiamavamo un tempo!) precedentemente situata a Piazza Borsa (altrimenti detta piazza Bovio); i lavori per la metropolitana hanno letteralmente sloggiato la divinità, oltre a portare alla luce (inaspettatamente?) scavi archeologici visibili da strada.

Passando di fronte alla Posta Centrale di Napoli (che grande che è, ci ha lavorato mio padre da ragazzo) finalmente siamo a Piazza Borsa/Bovio e imbocchiamo...

 Il rettifilo (alias Corso Umberto I ).

Da qui dovrei raggiungere via Marina per ritirare il diploma (ricordate?) ma poiché sono proverbialmente fortunata, indovinate qual è l’unico giorno in cui è chiusa la segreteria di pomeriggio? Il mercoledì...e che giorno era? Mercoledì.
Vabbè...proseguiamo per il rettifilo che son stanchissima.

Le vetrine sono tutte illuminate ed i prezzi sono come sempre accessibili (beh...la maggior parte almeno), ma sono così stanca che neanche lo shopping esercita il suo consueto fascino.
Passiamo per i Quattro Palazzi (alias Piazza Nicola Amore che incrocia via Duomo) e costeggiamo il Borgo Orefici (palese che sia rinomata zona di gioiellerie) proseguiamo in direzione della Stazione Centrale.
Tuttavia poco prima, all’altezza di Porta Nolana (ovvero una delle porte della città che anticamente portava verso Nola), a mio marito viene voglia del bis con la pizza e ci fermiamo in zona stazione Terminale della Circumvesuviana, dal nostro pizzaiolo storico Tutino che a soli 1.10 € fa una buonissima pizza da asporto da mangiare al volo senza cartone e senza taglio...ripiegata in quattro e riposta in un foglio di carta da alimenti.
Nel frattempo è diventato buio e in questi vicoli stretti all’improvviso ho una sensazione di disagio che non avevo provato per tutto il giorno.
Tentiamo quindi la via della vicinissima Vesuviana, ma pare che abbiano preso lo sciopero ancora più seriamente delle FF.SS. , quindi ci dirigiamo verso Piazza Garibaldi ed aspettiamo una quindicina di minuti perchè lo sciopero termini e si torni a casa.
Nell’entrare, mi volto per un attimo a guardare la grandissima e caotica Piazza Garibaldi …
Ci sono i lavori in corso per la nuova metropolitana e faccio fatica a riconoscerla.

In conclusione
Abbiamo trascorso una giornata molto bella...sì, stancante, stressante, ma piena, pienissima di ricordi che porterò con me come se avessi visto Napoli per la prima volta.
Napoli è una città grandissima, non assolutamente visitabile per intero in un solo giorno, ma credo di avervi mostrato la maggior parte delle sue bellezze in centro.
Ci sono volute quasi 10 ore di cammino pressocchè incessante, abbiamo percorso molti km e, come dicevo, è necessario munirsi di scarpe basse e comode per riuscire a visitare tutto ciò che vi ho esposto.
Devo dire con piacere di aver trovato una Napoli abbastanza pulita (non posso certo garantire per le periferie, ma il centro era assolutamente vivibile), caotica come al solito, ma sempre piena di vita, di colore, di voci e rumori.
Napoli dal cielo incredibilmente azzurro, Napoli dal mare blu, Napoli dei vicoli, delle mille chiese antiche, dai palazzi storici.
Napoli, dove la gente parla sempre a voce alta, dove i bambini giocano a pallone per strada, dove nessuno nega un caffè ad un ospite.
Napoli dai mille problemi, dai mille aspetti, Napoli povera e Napoli ricca, una città talmente piena di sfaccettature che credo non abbia uguali al mondo.

"Napul’è mille culur’, Napul’è mille paure"...mille colori e mille paure.
Con questa famosa canzone Pino Daniele, già nel 1977, esprimeva il suo amore, il suo orgoglio, la sua tristezza per questa città meravigliosa, insieme misera ed opulenta, colta ed ignorante, popolana e nobile.
Oppressa dalla criminalità, ma dalle mille risorse. 
Gente orgogliosa e solare, che si arrangia in mille modi, che si alza presto al mattino per andare al lavoro: perchè Napoli è fatta anche e soprattutto di tanta gente onesta che fa della sua caparbietà, della sua pazienza la sua risorsa.
Concludo quindi riportando una frase emblematica di Giuseppe Marotta, celebre scrittore e giornalista napoletano, autore tra l’altro del libro L’oro di Napoli da cui è stato tratto il celebre film omonimo di Vittorio De Sica.
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"E’ l’oro di Napoli questa pazienza...la possibilità di rialzarsi dopo ogni caduta; una remota, ereditaria, intelligente, superiore pazienza (Giuseppe Marotta)

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28 commenti

  1. che bella Napoli, guardando le tue foto ho rivisto uno spaccato di Napoli che mi ha afascinato tempo fa.... :D

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  2. Grazie, sire...è l'irresistibile fascino intrinseco di Napoli e dei napoletani :-)

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  3. E' così caratteristica Napoli, così piena, densa.. è tanta! storia e arte, artigianato e tradizione, mare, il Vesuvio... cucinaaa!!! ^__^ Non ci sono mai stata ma mi piacerebbe davvero visitarla con calma e come merita. Per ora mi accontento di questo bel tour virtuale che mi hai fatto fare. Grazie!

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  4. adoro Napoli, l'ho visitata tantissime volte e spero di poterla rivedere presto... anzi, prestissimo!

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  5. Fammi sapere che ci organizziamo :-)

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  6. Napoli è bellissima ci sono luoghi incantevoli bisogna visitarla e amarla

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  7. devo rimediare al più presto, è l'unica città d'Italia meritevole di visita che ancora mi manca :-)
    tu ne fai un quadro decisamente inconraggiante, mi organizzo!

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  8. Che bella Napoli, ci sono stata per un breve periodo causa lavoro, e l'ho amata immensamente!

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  9. la mia napoli è meravigliosa, questo blog è stupendo!

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  10. Avevo ben immaginato tu fossi mia conterranea :-)

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  11. adoro napoli ci sono stata diverse volte e ci ritornerei volentieri

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  12. sono stata solo una volta a Napoli e ne conservo un bel ricordo, mi piacerebbe tornarci

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  13. hai proprio ragione napoli è una città fantastica sono d'accordo

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  14. che bella città..l'hai descritta perfettamente e hai colto lo spirito che si raccoglie in coloro che la visitano ma soprattutto in coloro che vi abitano..
    un bacio
    http://golosilandia.blogspot.it/
    Nuova follower ;)

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  15. bllissimo post anchè io adoro qst città dalla tua rcnsion mi è vènuta voglia di andarci

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  16. Non sono mai stata a Napoli ma prima o poi dovrò farlo e quando lo farò poi posso anche morire giusto?;) ma anche Cagliari la mia città è bella! :D

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  17. Sono certa di sì...la Sardegna è spettacolare :-)

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  18. Non sono mai stata a Napoli, ma creo sia una città unica ed affasinante, ho letto con grande interesse il tuo articolo.

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  19. Quante cose che avevo dimenticato... Mi piacerebbe ritornare a Napoli.

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  20. Adoro la schiettezza del Popolo napoletano, quella raccontata dal grande Eduardo De Filippo. Come potremmo essere riconoscibili nel Mondo senza Napoli? Niente pizza, niente Pulcinella, niente Vesuvio e niente pastiera...
    Erry

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  21. Spero presto di avere l'occasione di respirare la magia di questa città!

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  22. Napoli e Palermo si assomigliano per disponibilità e solarità degli abitanti... mi piace tanto Napoli

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  23. Adoro Napoli, che conosco abbastanza bene ma evidentemente meno di te! quando ci vado, non possono mancare la pizza da Michele, e i fritti da Luisa, in via Toledo, non ci rinuncio per niente al mondo!

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  24. Quanto mi piacerebbe visitare Napoli! Alle volte si sceglie di viaggiare lontano e ci si perde posti incantevoli come questo! :)

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  25. Post bellissimo... e Napoli continua a mancarmi

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